A cinque anni di distanza dai moti di Stonewall, il panorama dei diritti LGBTQ+ nel mondo è un mosaico complesso, fatto di luci e ombre. Da un lato, si sono registrati notevoli progressi in molti paesi, con l’estensione del matrimonio egualitario, l’adozione di leggi anti-discriminazione e il riconoscimento di diritti genitoriali per le coppie LGBTQ+. Dall’altro, persistono discriminazioni e violenze in molte zone del mondo, con l’aggravante di regressioni in alcuni paesi.
In Europa, la situazione è generalmente positiva. La maggior parte dei paesi ha legalizzato il matrimonio egualitario, con l’eccezione di alcuni come Polonia, Ungheria e Romania. In Italia, la legge sulle unioni civili offre alcune tutele alle coppie LGBTQ+, ma la strada per il matrimonio egualitario è ancora lunga.
Nel continente americano, il Canada e gli Stati Uniti hanno legalizzato il matrimonio egualitario a livello nazionale, mentre in America Latina la situazione è più eterogenea. In Argentina, Brasile, Uruguay e Colombia il matrimonio egualitario è legale, mentre in altri paesi come Messico e Costa Rica sono riconosciute le unioni civili.
In Asia, il panorama è più complesso. Taiwan è stato il primo paese asiatico a legalizzare il matrimonio egualitario nel 2019, mentre in altri paesi come il Giappone e la Corea del Sud ci sono stati progressi in termini di diritti anti-discriminazione. Tuttavia, in molte zone dell’Asia l’omosessualità è ancora illegale e le persone LGBTQ+ subiscono discriminazioni e violenze.
In Africa, la situazione è la più critica. In molti paesi l’omosessualità è illegale e punita con pene severe. In alcuni casi, come in Nigeria e Uganda, sono state promulgate leggi che puniscono con la morte le persone LGBTQ+.
Nonostante le sfide, il movimento LGBTQ+ ha fatto grandi progressi negli ultimi anni. La lotta per l’uguaglianza continua, con attivisti e organizzazioni che si battono per il riconoscimento dei diritti LGBTQ+ in tutto il mondo.
In Italia, il dibattito sul matrimonio egualitario è ancora acceso. La legge sulle unioni civili, approvata nel 2016, ha rappresentato un passo avanti importante, ma non ha garantito la piena uguaglianza. Le coppie LGBTQ+ non possono sposarsi, non hanno accesso all’adozione omogenitoriale e non hanno gli stessi diritti in materia di fecondazione assistita.
La mobilitazione della società civile e l’impegno delle associazioni LGBTQ+ sono fondamentali per continuare a far pressione sul governo e ottenere il riconoscimento del matrimonio egualitario. L’Italia ha il dovere di adeguarsi agli standard europei e di garantire la piena uguaglianza per tutti i cittadini, indipendentemente dal loro orientamento sessuale o identità di genere.
La lotta per i diritti LGBTQ+ è una lotta per la giustizia e l’uguaglianza. È una lotta che riguarda tutti, non solo le persone LGBTQ+. Un mondo più giusto e inclusivo è un mondo migliore per tutti.